Chi non ricorda la famosa scena del film Scent of a Woman, in cui Al Pacino, nei panni del colonnello non vedente Frank Slade, invita a ballare una giovane donna in un ristorante?
Il tango tra i due non è solo una danza, ma un incontro di sensi: lui la percepisce attraverso l’odore, la voce, la presenza.

È un momento di pura intensità, dove la vista non serve, perché la connessione nasce dal respiro e dal profumo dell’altro: il simbolo perfetto di come il desiderio e l’attrazione si nutrano di ciò che è invisibile ma potentemente reale.
L’attrazione non è pertanto solo una questione di sguardi, voce o gesti.
Chimica e inconscio: il linguaggio segreto degli odori
Il desiderio sessuale, come confermano numerosi studi di psicologia e neuroscienze, passa anche attraverso l’odore.
L’olfatto, tra i sensi più antichi e primitivi, è direttamente connesso con le aree cerebrali che regolano emozioni, memoria e pulsione erotica.
Ecco perché l’odore dell’altro — il suo profumo naturale, unico e inconfondibile — può accendere un’attrazione sessuale irresistibile o, al contrario, spegnerla del tutto.
un canale privilegiato nel cervello: non passa attraverso le aree del pensiero razionale, ma raggiunge direttamente il sistema limbico, la sede delle emozioni e del desiderio.
Questo significa che l’odore del partner non viene “deciso”, ma sentito, a livello profondo e istintivo.

A influenzare questa attrazione sono anche i feromoni, molecole chimiche prodotte dal corpo che, pur non percepite consapevolmente, possono modificare il comportamento e il livello di attrazione.
Ogni persona possiede una “firma olfattiva” unica, determinata da fattori genetici, ormonali e immunitari. Studi dell’Università di Berna e dell’Università di Chicago hanno dimostrato che tendiamo a preferire l’odore di persone con un sistema immunitario diverso dal nostro: un meccanismo evolutivo che favorisce la diversità genetica e, quindi, la salute della prole.
L’odore dell’altro come memoria emotiva
L’odore non solo attrae, ma resta impresso. È una delle componenti più forti della memoria affettiva.
Un abbraccio, una maglietta lasciata sul cuscino o il profumo della pelle possono evocare, anche a distanza di tempo, emozioni intense e desideri sopiti. Non è raro che, dopo una separazione, ciò che manca di più non siano le parole, ma l’odore dell’altro: il segno invisibile della sua presenza.
Razionalità e desiderio: un equilibrio impossibile

Il desiderio sessuale ha radici irrazionali. Nonostante la cultura e le scelte consapevoli abbiano un ruolo importante, la componente olfattiva ci ricorda quanto l’attrazione resti in parte fuori dal controllo della mente.
Può capitare di sentirsi inspiegabilmente attratti da qualcuno che non corrisponde ai nostri “canoni ideali”: spesso è il corpo, non la ragione, a decidere.
Quando l’olfatto diventa dissonanza
L’odore può anche spegnere il desiderio. A volte un profumo sgradito, una fragranza troppo artificiale o un odore naturale non compatibile può creare una distanza emotiva difficile da superare.
Non è cattiva volontà né mancanza d’amore: è semplicemente un linguaggio biologico che comunica dissonanza.
Il legame tra olfatto e intimità

La compatibilità olfattiva favorisce il contatto fisico, la vicinanza e la fiducia.
L’odore del partner regola la produzione di ossitocina, l’ormone dell’attaccamento, e contribuisce al rilascio di endorfine, che creano benessere e piacere condiviso.
In una relazione duratura, riconoscere e accettare l’odore dell’altro diventa una forma profonda di intimità: un modo silenzioso di dire “ti riconosco e ti accolgo”.
Dott.ssa Francesca Milizia
Psicologa – Psicoterapeuta
Sessuologa – Terapeuta EMDR
Riceve a Roma, Palestrina e Valmontone
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