Essere giovani non significa automaticamente essere felici. Oggi, sempre più adolescenti e giovani adulti si trovano a convivere con un senso di vuoto, tristezza e disorientamento profondo. Parliamo di depressione giovanile, un fenomeno in crescita che merita attenzione, ascolto e cura – senza stigma.

La depressione nei giovani non è una semplice “crisi adolescenziale”, né un capriccio. È una sofferenza reale, che può manifestarsi in modo diverso rispetto agli adulti: spesso più nascosta, silenziosa, mimetizzata dietro il ritiro, la rabbia o l’indifferenza.

Come si manifesta davvero la depressione nei giovani

Non sempre la depressione giovanile si presenta con lacrime o frasi esplicite. Molti ragazzi non riescono a dare un nome a ciò che provano. Altri si vergognano, temono il giudizio o pensano che “tanto non cambierà nulla”.

Alcuni segnali da tenere d’occhio:

  • Cambiamenti improvvisi nel sonno o nell’appetito

  • Isolamento sociale, anche dagli amici più cari

  • Calo nel rendimento scolastico o nel desiderio di partecipare

  • Irritabilità, rabbia immotivata, cinismo

  • Disinteresse per attività prima amate

  • Frasi che denotano sfiducia, disperazione, pensieri autolesivi

Molti ragazzi con depressione dicono di sentirsi “svuotati”, come se la vita non avesse più senso o colore.


Perché succede?

Le cause della depressione giovanile sono complesse e multifattoriali. In alcuni casi ci sono componenti biologiche o genetiche, in altri fattori ambientali: stress scolastici, conflitti familiari, esperienze traumatiche, bullismo, solitudine.

La pressione sociale, il confronto costante sui social, l’incertezza per il futuro o la sensazione di non “essere all’altezza” contribuiscono a creare un terreno fragile, su cui la depressione può attecchire.

Ma c’è un messaggio importante: non è colpa di nessuno. La depressione non è un fallimento educativo, né un segno di debolezza. È un’esperienza psicologica che può colpire chiunque.


Cosa può fare un genitore

La prima cosa è ascoltare senza giudicare. È fondamentale creare uno spazio in cui il ragazzo possa esprimersi liberamente, senza sentirsi sotto esame o costretto a “tirarsi su”. A volte basta poco: una presenza silenziosa, uno sguardo empatico, la disponibilità a esserci anche nel silenzio.

Evita frasi come “devi solo reagire” o “alla tua età non hai problemi”. Meglio dire: “Sono qui, e se vuoi parlare, ti ascolto”.

Se la sofferenza persiste o peggiora, è importante chiedere aiuto a un professionista. La psicoterapia può offrire un percorso di consapevolezza, sostegno e trasformazione. Intervenire presto fa la differenza.


Per chi vive questa sofferenza

Se sei una ragazza o un ragazzo e ti riconosci in queste parole, sappi che NON SEI SOLA e NON SEI SOLO. Esistono adulti capaci di ascoltarti, SENZA GIUDICARTI.

Parlare con uno psicologo non significa essere deboli, ma avere il coraggio di guardare dentro e iniziare a respirare, un po’ alla volta.

La depressione ti fa credere che nulla cambierà, ma è una voce che mente. Con il giusto aiuto, puoi ritrovarti e riconoscere le persone che ti vogliono bene.


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Dott.ssa Francesca Milizia
Psicologa – Psicoterapeuta
Sessuologa – Terapeuta EMDR
Riceve a Roma, Palestrina e Valmontone
📞 346.70.75.806
🌐 www.francescamilizia.it

Per approfondire:

  • American Psychiatric Association, DSM-5-TR, 2023

  • Fonagy, P. Manuale di psicoterapia per adolescenti

  • Nolen-Hoeksema, S. Psicologia della depressione

  • UNICEF Italia – Report su salute mentale e giovani (2022)