C’è una voce, nel cuore della Grecia antica, che ancora oggi risuona con forza: è quella di Saffo, poetessa vissuta sull’isola di Lesbo intorno al VII secolo a.C. La sua poesia è intensamente lirica, sensuale, emotiva. È il racconto di un amore femminile libero, vibrante, potente.
Per secoli il suo nome è stato associato all’omosessualità femminile, tanto che da “Lesbo” deriva il termine lesbismo. Ma ridurre Saffo a un’etichetta sarebbe un torto: la sua arte ci parla prima di tutto di desiderio umano, identità, e coraggio di sentire.
Saffo: la voce dell’amore femminile
Saffo era a capo di un thiasos, un circolo femminile dove si insegnavano musica, poesia, danza e cultura. Le sue poesie parlano spesso di giovani donne amate, desiderate, ammirate. Non come oggetti, ma come soggetti di bellezza e di passione.
Il tono è personale, diretto, privo di maschere. È l’espressione limpida di un amore fisico e spirituale, intenso ma mai volgare. In una delle sue liriche più celebri, scrive:
“Mi sembra pari agli dèi / l’uomo che ti siede accanto / e da vicino ti ascolta mentre parli dolcemente / e sorridi…”
Il dolore della separazione, la gioia dell’incontro, il turbamento del desiderio: tutto è raccontato in prima persona, senza filtri. Ed è proprio questa autenticità che ha reso Saffo eterna.
Erotismo e Poesia
L’erotismo di Saffo è raffinato, allusivo, profondo. Non c’è mai oscenità, ma sensualità. I corpi sono evocati attraverso gesti, profumi, sguardi, carezze. L’amore è un’esperienza viva, che attraversa il corpo e l’anima.
Nei suoi versi si avverte il brivido della pelle, la dolcezza dell’attesa, la malinconia del distacco. L’erotismo è anche linguaggio dell’anima, e non conosce barriere di genere.
Per questo la sua poesia è ancora oggi studiata, amata e citata da chi cerca una rappresentazione autentica dell’amore non normativo, ma profondamente umano.
nell’antica Grecia….
Nella Grecia arcaica, l’amore tra persone dello stesso sesso non era vissuto con la rigidità morale delle epoche successive. L’amore tra donne aveva un riconoscimento sociale più sfumato, ma non era necessariamente condannato.
Il fatto che le poesie di Saffo fossero trasmesse, copiate e citate da filosofi e poeti ne è testimonianza. Solo molti secoli dopo, con l’avvento del moralismo cristiano, la sua figura fu censurata, le sue poesie bruciate o modificate.
Oggi, il recupero della sua voce è anche un atto politico e culturale: ridare dignità all’amore femminile, al desiderio delle donne, alla libertà di amare fuori dalle convenzioni.
Saffo come simbolo
Saffo è diventata un’icona della libertà espressiva, del potere della parola erotica, della possibilità di raccontare l’amore tra donne senza vergogna. Ma è anche simbolo di tutte quelle identità che per secoli sono state messe a tacere.
La sua opera è frammentaria, molti versi sono andati perduti. Ma ciò che resta è sufficiente per riconoscere in lei una pioniera dell’identità affettiva e sessuale. Una donna capace di trasformare il desiderio in arte, il dolore in bellezza, l’amore in resistenza.
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Dott.ssa Francesca Milizia
Psicologa – Psicoterapeuta
Sessuologa – Terapeuta EMDR
Riceve a Roma, Palestrina e Valmontone
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🌐 www.francescamilizia.it
Per approfondire:
-
Carson, Anne. If Not, Winter: Fragments of Sappho
-
Hallett, Judith. Sappho and Her Social Context
-
Rich, Adrienne. Compulsory Heterosexuality and Lesbian Existence
-
American Psychiatric Association, DSM-5-TR, 2023